Gallery

Mentre siamo al lavoro sulla realizzazione di alcuni primi moduli, ci fa piacere condividere con voi alcuni materiali “di lavorazione”.

Intro

Queste ‘copertine’ sono esercizi preparatori, che abbiamo intrapreso in attesa che iniziassero a fluire materiali da parte dei ‘consulenti’ del nostro panel di esperti. In questi due primi esperimenti abbiamo inserito elementi del paesaggio visuale e tematico che andavamo esplorando, per iniziare a tarare alcuni registri visuali del progetto. Inviate ai nostri referenti, sono state di aiuto nell’inquadrare alcune potenzialità retoriche e di linguaggio visivo con cui avremmo potuto procedere nella costruzione narrativa.

La copertina sul film su Gio Ponti è la primissima cosa che abbiamo fatto: il tema era stabilire un rapporto chiaro tra l’opera architettonica, quella nel campo del design, e le attività di Ponti come consulente, ma anche intellettuale, critico e direttore di riviste. L’architettura non poteva non essere presente, ma come cornice. Rappresentando l’interno del grattacielo Pirelli con una struttura a filo di ferro, in contrasto con il resto, a pieni colori, qui abbiamo esplorato come questa relazione poteva essere messa in scena in modo implicito, nell’intero svolgimento della trama del racconto.
La copertina del film su moda e design, la seconda che abbiamo assemblato (operazione che ha richiesto circa una settimana), contiene di fatto quasi tutti gli elementi che poi nel racconto hanno trovato posto, e di questo possiede già una significativa tensione narrativa. In qualche misura, ci sembra, l’esperimento costituisce un ottimo esercizio preparatorio, una sorta di visual brainstorming, che si è poi agevolmente tradotto negli elementi dello storyboard del progetto.

Sequenze Sketch

Un componente importante – e molto divertente – dei progetti sono le sequenze che abbiamo denominato ‘sketch’, e nelle quali lo spirito dell’animazione, la retorica visuale, l’uso del movimento, diventano elementi centrali della narrazione. nel film sulla moda ne abbiamo previsti almeno tre, e tra questi… questo rappresenta la scena del ‘flipper’.

Nelle immagini, il riferimento, tratto da una sequenza fotografica di Archizoom…
… e lo schizzo preparatorio della sequenza che trasporta questa idea in una sorta di flipper immaginario.
Ed ecco tre fotogrammi dalla sequenza ‘flipper’ in cui abbiamo dato vita al concept di Archizoom.
E, infine, un’estratto dalla scena che sarà inclusa nel film.

Griglie discrete

Uno degli elementi su cui abbiamo lavorato per il film sulla grafica del made in Italy è quello della griglia, come elemento chiave di progetto di un’intera stagione della grafica.
Anche se questo autentico paradigma del good design grafico è stato interpretato in modo morbido, libero, (…vogliamo dire…italiano?) dai grafici nostrani, il riferimento a un pensiero sistematico, rigoroso, coerente, nel progetto grafico, è stato comunque costante nel loro lavoro, pur nelle diverse sensibilità e individualità che costituiscono il principale valore in termini della sua dimensione di ecosistema creativo.
Da qui l’idea di un sistema di griglie, di elementi flessibili, adattabili, ma sempre alla base del progetto, che è diventato, quasi un meta-progetto, il protagonista e quasi narratore del nostro racconto.

Ecco qui un’anticipazione di come abbiamo lavorato per dar forma visiva a questo concept.

Un altro spezzone, che nella versione finale viene modificato leggermente per conferire alla scena maggiore dinamicità, che presenta alcune delle più importanti riviste d’impresa con cui, soprattutto tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, importanti aziende italiane si sono promosse al pubblico, avvalendosi del contributo progettuale di numerosi grafici. Si tratta di un pezzo importante, anche se poco noto, delle vicende della grafica del Made in Italy.