La ricerca muove da un insieme di considerazioni maturate nel periodo della didattica distanza imposto dalle norme di distanziamento della pandemia Covid. L’imprevista necessità di trasferire nella dimensione della didattica a distanza (DAD) una parte significativa delle tradizionali strategie didattiche, pur comportando indubbie difficoltà, ha infatti messo in luce nuovi e stimolanti modelli di insegnamento/apprendimento. La condizione imposta di non poter più contare su modalità e materiali di studio consueti, ha stimolato la ricerca di forme e modalità innovative di trasmissione e condivisione della conoscenza. Promuovendo, tra l’altro, un esteso ancorché critico, ricorso a materiale disponibile in rete, nel classico formato testuale ma anche e soprattutto in forma audiovisiva. Tale inaspettata e improvvisa necessità ha contribuito a cambiare le ‘regole del gioco’, rendendo consueta la una modalità che combina una varietà di tecniche e ai linguaggi ed è definita transmediale, sempre più comune nel contemporaneo sistema della comunicazione e dei media, ma che ancora non era entrata in modo significativo nella pratica didattica e nella divulgazione culturale.
Per approfondire: Ceccarelli, N., Design e didattica a distanza. Le ‘lezioni’ del lockdown, Franco Angeli, Roma, 2020.
In questo contesto generale, l’elaborazione di contenuti audiovisuali specifici, in forma snella e comunicativa, capaci di incorporare una buona fruibilità con la presentazione di contenuti di qualità, e allo stesso tempo di dialogare con elementi diversificati di un sofisticato mosaico informativo, assume un ruolo assai rilevante.